Ma è cosi difficile comprendere il reale?

Associazioni libere a colazione nella prima domenica di settembre.

Ieri Allegri nel post partita di Parma, per giustificare le difficoltà ambientali di CR7, parlava della capacità che le squadre di serie A hanno nell’organizzazione della difesa. Poi ha aggiunto: “ci sono delle eccezioni, come quella di Higuain a Napoli con il record di gol. Ma quelle sono annate particolari”. Particolari perché lo Spirito Santo si è impossessato del giocatore o perché il giocatore era allenato da uno capace?

Con una manciata di milioni, il benedetto, viene subito acquistato dalla Juve. “Se è il “cielo” a farci vincere in Italia chissà che un miracolo non ci porti a vincere in Europa”.  Non si dimentichi però che l’argentino fu fermato per quattro giornate nel clou della competizione nella primavera del 2016, dopo le provocazioni ricevute su un campo che storicamente è complice di quegli stessi impegnati nella contesa. Chissà se Moggi non ebbe il piacere di qualche conversazione in quelle circostanze (si veda articolo precedente e recente intervista sul corriere dello sport).

Bene, dopo due anni a Torino e una grande delusione per tutti i cercatori della prova ontologica, si è giunti alla conclusione che non si trattò dello spirito santo ma dell’organizzazione di gioco.

Nella conferenza prepartita di Parma, lo stesso Allegri ci illumina affermando che il calcio è un gioco semplice, non bisogna fare tanto gli esperti, in fondo basta solo vincere e per vincere serve il giocatore forte che la butta dentro.

Higuain quindi non si è rivelato abbastanza forte, pur avendo realizzato il record di gol in seria A. Per quattro spiccioli meglio darlo al Milan e prendersi in assoluto il più forte dell’universo. La contraddizione a questo punto riuscirebbe a scorgerla anche un idiota, niente, l’opinione pubblica fa fatica, eppure siamo un popolo di laureati.

Brava la società juventina ad esaudire i desideri dello straordinario ideologo che siede in panca.

A colazione stamattina mia figlia mi chiede della partita di Ronaldo. Siamo distanti, ma l’eco delle roboanti pagine che la stampa italiana giorno per giorno regala al mondo ci raggiunge anche a duemila km di distanza. Le dico che non è riuscito a fare un lancio nemmeno da fallo laterale e con le mani. Poi incalza e chiede quanto può costare il giocatore più forte dell’universo. Le rispondo che il Real valutava una clausola di circa un miliardo di euro. Lei non batte ciglio: “certo se è il giocatore più forte dell’universo, pensavo valesse un po’ di più, l’universo è infinito”.

Conversazione a colazione una domenica mattina di settembre

“Ma quanto lo ha pagato la Juve?”

“Ha avuto uno sconto del 90%, non so, sopra i 100 milioni per uno stipendio netto di 30 milioni annui”

“Perché il Real lo ha svenduto?”

“In realtà è stato lui a volersene andare e venire in Italia. Una delle ragioni per cui ha scelto la Juve è fiscale, poiché pagherà pochissimo al fisco italiano per i contratti con le sponsorizzazioni estere. Fisco che in Spagna lo ha condannato a due anni di carcere”.

“Ma allora oltre a essere il più forte è anche tra i più evasori dell’universo?”

“No perché in Italia è legale”

“Ma se in Italia c’è il problema delle tasse troppo alte e della troppa evasione perché proprio CR7 paga 100k di euro…”

Interrompo la conversazione. Non riesco a sostenerla. Le faccio notare che preferisco il pane con i semi di zucca a quello fatto di soli semi.

Ieri il Chelsea su un terreno perfetto ha espresso il suo gioco a tratti meraviglioso. A Bologna per solo 10 min ho visto due squadre scandalose affrontarsi su un campo di patate (siamo a fine estate non a febbraio). Sembra la seconda serie del campionato kosovaro, con tutto il rispetto ovviamente per quest’ultimo. Poi a Parma, un’entrata killer di Pjanic al quindicesimo del primo tempo, viene sanzionata con la sola ammonizione, al novantesimo Mandzukic strattona l’avversario, lo stende e l’arbitro gli fischia fallo a favore. I telecronisti tedeschi di DAZN esterrefatti scoppiano in una grande risata.

Si tratta quindi di associazione libere, una domenica mattina, esiste una definizione per il loro contenuto?

Per caso mi imbatto in una foto con il vicepremier italiano in bermuda e scarpe da tennis all’autodromo di Monza, dopo averlo visto cenare alla mostra del cinema di Venezia e dopo un’estate passata a farsi selfie per mandare affanculo i neri. Sento la fibrillazione finanziaria che bussa dietro la porta. Ah certo è lo zio dei poteri forti…

È così difficile comprendere il reale? Solo quando non si riesce a dargli la giusta collocazione. In questo caso si tratta di premettere ad ogni sforzo cognitivo la consapevolezza che viviamo in un fottutissimo teatro dell’assurdo.

 

 

 

 

 

 

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