Una riflessione sul futuro di Sarri

Dal blog il Graffio, dove ho il piacere di confrontarmi con splendidi interlocutori.

Buongiorno
L’unica responsabilità nostra è stata non aver ammazzato il campionato nello scontro diretto all’andata. Leggerezza di Insigne, gol in contropiede del 71′, catenaccio scolorato e amen. A -7, a dicembre, non ci avrebbero ripresi, avremmo incrementato il distacco, visto molte più rotazioni e di sicuro migliori risultati nelle coppe. Perché? Avremmo giocato senza pressione e festeggiato lo scudetto ad aprile.
Invece, con quella sconfitta, hanno sentito l’odore del sangue e, conoscendo i nostri punti deboli, li abbiamo messi in condizioni di scatenare tutta la loro miseria:
campagna mediatica con trollaggio e attacchi alla società; manipolazione del mercato di gennaio per evitare rinforzi, con minacce su giocatori e società coinvolte nelle trattative; manipolazione del calendario, in modo da far ricadere la pressione su di noi; arbitraggi scandalosi con 6 partite decise da errori macroscopici; manipolazione della Var e, ciliegina sulla torta, oltre alla pianificazione delle partite con società alleate (Sassuolo 7-0) – che contro di noi hanno sputato il sangue in campo – acquisto della sua più spietata avversaria. Handanovic e Spalletti. Sarebbe crollato anche il Real.
Quindi?
1) I percorsi di crescita sono lunghi e dolorosi, questa è una tappa, non la sua conclusione. La crescita deve essere di tutti, AdL in primis (lucidità e niente paraculaggine) di Sarri (inflessibilità tattica e rotazioni) squadra (cazzimma!!! gli avversari vanno sbranati niente autocompiacimento) opinione pubblica ( ne parleremo sul Blog) pubblico ( faccio fatica a trovare limiti, tranne i pregiudizi su AdL, ma li il discorso è diverso).

2) Tutti quelli non apprezzati quest’anno sono già pronti, e “dediti al lavoro e al sacrificio” dice Sarri, sono innamorati di Napoli, legati al mister e al pubblico. Lo hanno dimostrato in campo e nella reazione avuta con la delusione del sogno svanito. Pochi rincalzi e riconferma di quasi tutti.

3) Sarri deve vincere a Napoli. Alchimie ctonie di questa portata non capitano quasi mai. Deve essere murato a Castelvolturno. Bisogna creare uno staff che curi le relazioni tra staff tecnico, dirigenza, opinione pubblica e pubblico. Wenger, Fergusson, Heynckes (capite che il vincitore di diverse Bundesliga e champions attuale allenatore del Bayern sedeva in panchina quando a 14 anni apprezzavo Maradona in coppa Uefa). Sono questi i nostri modelli.

4) Hamsik è meraviglioso! Dopo anni di ingiustizie e vergogne non si scompone, non una imprecazione, mai la tentazione di dire sapete che vi dico: “ma andate a quel paese…”. No. “Bisogna continuare a crescere”. È lui l’anima che deve avvolgere la coscienza della città.

5) Fondamentale! I nostri più acerrimi nemici sono fregati. Vincendo in questo squallido modo, hanno scavato la loro fossa. Allegri è odiato dal pubblico e dalla squadra, se si riconferma verrà spazzato via dalle critiche alle prime partite sbagliate. Se cambiano gestione prima di ripartire viste le macerie lasciate da Allegri dovranno passare anni. Ne va da se, l’unico avversario che incontreremo sarà la Roma di Di Francesco.

Sam, il MOAT (movimento opinione anti trastule) è nato. È un cacciatorpediniere pronto ad affondare tutte le puttanate che appestano l’aria del bel paese e sopratutto comprometterà irrimediabilmente l’immagine rube nel mondo. Non la passerà liscia nessuno. Sky, Premium, testate giornalistiche degne dello Zimbawe (mi perdoni Corbo, che tra l’altro non ho mai apprezzato come nell’ultimo Graffio), gli ovini e quell’esercito di psicopatici, loro supporter e “giornalisti”. Sarà uno spasso.
Una delle città più belle al mondo, la più bella in Italia crea travasi di bile per l’invidia, vengono fuori nelle curve degli stadi italiani. Completiamo l’opera con trofei da mettere non in bacheca, ma da lasciare esposti sul lungomare della civiltà.

Questo non è un post, è una lettera d’amore scritta in modo poco romantico. La si mandi a destinazione.
Saluti a tutti

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