Il quadro esposto a casa Tajani

Mentre in Italia ci siamo risvegliati tutti costituzionalisti (una noia mortale, come se in tanta miseria, soprattutto calcistica, si sentisse la necessità di darsi un tono, un tocco di spessore, di dignità), proprio il massimo rappresentate italiano in Europa, così tanto per dire, proprio mentre il paese si strappa le carni di dosso, ricorda a tutti che gli scudetti juventini sono 36.

Il bottino di un furto acclarato, certificato, condannato, resta un bottino. Infatti, a casa Tajani – ho saputo da amici – è esposto un dipinto rubato anni fa a un collezionista di arte contemporanea: “Le 36 meraviglie del mondo”. Non ci sono donne, templi, paesaggi, no. L’artista ha dato sfogo a tutta la sua immaginazione, rappresentando cartellini colorati giallo rossi, linee invalicabili valicate, mani in faccia, capelli strappati, frasi astratte che si ripetono come un’eco “conta vincere” conta vincere”. Una serie di gironi infernali da attraversare, per sublimare l’esistenza.

Una sera, durante un ricevimento, un noto gallerista, innamorato del dipinto, chiede al proprietario dove avesse avuto mai la fortuna di acquistare il quadro. A quale asta. Il presidente del parlamento europeo, con sorriso sincero e sicuro, afferma di averlo rubato. “Rubato?” chiede il gallerista. Il nostro alto rappresentante, stupito, risponde: “A casa propria ognuno ha il diritto di regolarsi come meglio crede. Mi stupisco ci sia ancora qualcuno che polemizzi per questa storia”

A quei dotti italiani, improvvisamente costituzionalisti, suggerirei di concentrarsi molto più semplicemente sulle ragioni che ci costringono a essere, più che un popolo, una figura di merda.

http://www.ansa.it/sito/notizie/sport/calcio/2018/05/28/tajani-scudetti-juve-sono-36_5540ba0d-156a-4e53-bbd3-f275d5bdcf0a.htm

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