Juve/Italia, la Gazzetta e la Cina di De Laurentiis

Postato sul blog il Graffio di Antonio Corbo

Buon pomeriggio
Berlino nelle giornate primaverili e festive è splendida. Dopo un paio di ore di tennis, mi riavvicino al blog e scopro l’intervista di AdL. L’ho letta attentamente. Ieri niente finale. Ormai quanto accumulato è più che sufficiente. Leggo che il futuro eroe della patria è stato l’artefice del trionfo. Vari spunti e riflessioni che mi condurranno dritto da Nello e il suo invito.

La gazzetta stamani titola “Juve d’Italia!”, scorrevo le foto della premiazione e mi ha colpito un abbraccio forte e sentito di Buffon con Malagò. Sembra un “Ce l’abbiamo fatta!” Qualche foto dopo ho intravisto due mummie Galliani e Paolo Berlusconi e poi ancora due Cinesi. Circondati da Boschi, credo Casellati, La Russa, insomma i pasticcioni. I Cinesi sembravano due nerd impotenti invitati ad un party organizzato in un bordello.

Chi siamo, dove siamo, e dove stiamo andando? Perdonatemi la divagazione, sarà più semplice capire chi ci ha fregato lo scudetto. Italia colonia Americana dal dopoguerra. Referente americano in Italia, Gianni Agnelli. Lo stivale, avamposto strategico economico e culturale in Europa per tenere a bada comunisti e tedeschi, anche loro sotto scacco americano, ma chiaramente meglio organizzati, più orgogliosi e soprattutto, produttivi in modo mostruoso. Abbiamo ricordato pochi giorni fa il sacrificio di Moro, fatto fuori dai servizi segreti italo-americani per il timore del compromesso storico. Stessa fine fece Mattei quando si trattava di rendere la nazione autosufficiente dal punto di vista energetico. Se noi siamo tenuti per le palle dagli americani, gli americani lo sono da Israele, ma attualmente essendo il dollaro carta igienica con cui i cinesi si puliscono il culo, facendo finta che ha ancora valore, è chiaro che Italia, America e Israele vengono tenute per le palle dalla Cina, che è alleata alla Russia, risorta dal punto di vista militare e non solo.
Chi è credibile nell’immaginario collettivo? Chi vince. Se vince la Juve chi sta vincendo? Quell’Italia che non sia mai Dio, dovesse cadere. Poiché cadendo, darebbe fuoco all’euro che a sua volta darebbe fuoco al dollaro. Bene. Nelle mani di chi sta l’Italia? Di coloro che con un battito di ali di una farfalla possono scatenare una tempesta della madonna.
I cinesi, quelli che sono “lunghi nelle loro promesse” secondo AdL, in realtà conoscono bene l’arte della guerra. Sanno aspettare e soprattutto sanno che la vittoria migliore e quella che si ottiene senza combattere, esattamente il contrario di quello che pensano gli Americani e gli juventini “del conta solo vincere”. La Juve/Italia quest’anno non poteva non vincere, perché l’Italia politica ha già perso. La nostra credibilità vacilla e l’unico avamposto è quello che abbiamo visto scendere in campo in queste settimane. Vi accennai della stranissima visita di Della Valle nel ritiro della fiorentina. All’improvviso tutte le squadre che odiano la Juve si sono ritrovate sue alleate. L’inter si scansa con Handa e Spalletti, Mazzola scrive su tuttosport… e via dicendo. Cori beceri senza alcun provvedimento in tutti gli stadi di Italia.
Leggevo delle crisi isteriche di Allegri ieri. Cosa gli rinfacciano giornali, opinione pubblica e indirettamente tifosi? “Coglione! Con una rosa e un monte ingaggi pari al doppio del Napoli ti sei ridotto a vincere con l’aiuto di tutti i santi in paradiso e hai messo definitivamente in crisi la credibilità del sistema”. Uno di questi a quanto pare non vedrà il campo fino alla fine del campionato.
E se avesse vinto il Napoli? Quale avrebbe potuto mai essere il problema? In fondo Napoli è una delle città più belle d’Italia. Io un’idea me la sono fatta, la risposta ovviamente qualora dovesse essere insoddisfacente renderebbe vano tutto il ragionamento. Lascio a voi la curiosità e la libertà, qualora ne abbiate voglia, di trovarne una.

Nello dalle parole di AdL credo davvero che lui o qualcuno per lui legga il graffio.
Quindi lo sforzo di cui parli va fatto, e ognuno di noi dovrà farlo in virtù di una messa in discussione radicale e onesta di molti pregiudizi che accompagnano le nostre analisi. Dalla permanenza o meno di Sarri sapremo finalmente con chi sta e dove vuole andare. Basta aspettare una settimana.
Un saluto a tutti

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